Ogni base per materasso si compone essenzialmente di due parti: un telaio e le cosiddette doghe, che possono anche essere sostituite da molle metalliche, oppure da un unico piano rigido.

Reti con doghe in legno o metalliche

Solitamente con il termine “rete” si vuole indicare genericamente il mezzo di sostegno del materasso; in realtà questa denominazione deriva dalla classica rete metallica, che però è solo una delle possibili alternative presenti in commercio e peraltro oggi, sebbene un tempo fosse usatissima, rappresenta sicuramente la soluzione meno utilizzata, perchè perde facilmente rigidità e dunque ha un tempo di vita utile assolutamente limitato rispetto alle basi in legno, senza dimenticare che può risultare rumorosa a causa di cigolii fastidiosi che possono generarsi durante l’utilizzo.

Rete con doghe in legno e cinte elastiche di rinforzo.Molti pensano che la qualità ed il confort del nostro riposo siano dovuti alla scelta del materasso giusto, in realtà anche l'utilizzo di un adeguato “piano di posa” per lo stesso ha la sua rilevanza ed andrà valutato non solo in base alle preferenze ed alle specifiche esigenze di ciascuno (per cui esattamente come avviene per il materasso non esiste una rete in assoluto migliore delle altre: quella che per me può risultare perfetta per qualcun altro potrebbe davvero pessima!), ma proprio in base alle caratteristiche di rigidità ed elasticità del nostro materasso, in modo che i due elementi siano in grado di lavorare in perfetta armonia. Per questo motivo il materasso e la sua base, che deve essere in grado di sostenerlo in maniera ottimale, garantendo al fruitore del letto un perfetto bilanciamento del proprio peso ed un adeguato sostegno per la schiena, andrebbero dunque sempre acquistati in coppia o quantomeno scelti l'uno in dipendenza dell'altro: non basta optare per due prodotti di elevata qualità per garantirsi sonni tranquilli e ristoratori, ma bisogna che essi siano reciprocamente adatti. I cosiddetti materassi ortopedici, ad esempio, per svolgere correttamente la loro funzione andrebbero abbinati unicamente a sostegni con un elevato grado di rigidità, mentre i materassi a molle di tipo più tradizionale si coniugano perfettamente con reti a doghe in legno, meglio se larghe e non molto distanziate le une dalle altre ed ancora quelli in lattice o a portanza differenziata trovano nelle basi anatomiche il loro supporto ideale.

Ogni base per materasso, di qualunque tipo essa sia, si compone essenzialmente di due parti costituenti: un telaio portante, a cui è affidato il compito di sostenere l’intera struttura e le cosiddette doghe, che in alcuni casi possono essere realizzate in legno, ma possono anche essere sostituite da molle metalliche, oppure da un unico piano rigido.

Rete ortopediaca con movimento manuale testa e piedi. Piano in doghe in legnoAlla luce di quanto appena detto, a seconda delle esigenze specifiche di ciascuno e del tipo di telaio e di piano prediletti, le soluzioni tra cui optare sono davvero le più disparate, ciascuna con caratteristiche specifiche proprie.

Le variabili ed i fattori da tenere in considerazione sono diversi, tanto che le varie tipologie di basi per materasso sono classificabili seguendo ben tre modalità diverse, a seconda di su quale elemento si desidera concentrare l'attenzione; questi si possono distinguere sulla base del tipo di struttura che li caratterizza (ed in questo frangente si distingue tra la classica rete metalliche, le reti a doghe fisse, quelle a doghe regolabili o ancora il cosiddetto piano ortopedico), in virtù del grado di rigidità offerto all'utente finale (si hanno allora basi ortopediche piuttosto che basi anatomiche) o ancora a seconda del fatto che le doghe stesse siano in grado o meno di muoversi “a richiesta” ed in caso affermativo esse possono farlo per mezzo di mezzi meccanici azionabili manualmente che solitamente consentono, grazie alla presenza di apposite leve, il movimento indipendente della pediera e/o della testiera piuttosto che elettrici (controllati da un telecomando). Queste ultime tipologie di reti sono indubbiamente meno diffuse, ma in alcuni frangenti specifici sono la soluzione ideale, sopratutto nel caso di persone affette da particolari disturbi o malattie, che non possono muoversi autonomamente e sono costrette per lungo tempo a letto; infatti reti di questo tipo vengono utilizzate normalmente nelle case di cura e negli ospedali.

Rete con piano composto da 5 assi longitudinali in abete naturale levigate e stondate.Vediamo ora brevemente di analizzare quali siano le tipologie di reti più comuni presenti in commercio e le caratteristiche specifiche di ciascuna. La classica rete metallica a molle, normalmente abbinata ad un telaio e a sostegni realizzati nel medesimo materiale, come già detto, è oramai caduta in disuso per svariati motivi, mentre senza dubbio le reti in legno sono quelle su cui maggiormente ci si orienta nel momento in cui ci si accinge a scegliere una base di qualità per il nostro materasso, proprio perchè non si rovinano nel tempo e mantengono a lungo inalterata la propria rigidità intrinseca, resistendo anche a pesi maggiori e fornendo il sostegno più adeguato alla colonna vertebrale. Tra le reti in legno è poi possibile distinguere tra quelle costituite da doghe e quelle totalmente realizzate in legno, ovvero le cosiddette “basi ortopediche”, fatte di un unico piano rigido dotato di piccole fessure che consentono di lasciar traspirare il materasso, che sono da prediligere unicamente per problemi di salute e di peso e sempre su consiglio del proprio medico o di uno specialista. Quando invece si parla di doghe ci si riferisce a listelli in legno stretti e lunghi, montati su un telaio (che può essere anch’esso di legno oppure anche metallico) di larghezza variabile, presenti per ciascuna rete in numero variabile e posizionati a distanza differente caso per caso a seconda del grado di rigidità richiesto dal fruitore. Le doghe più sono larghe e tanto più rigido sarà il sostegno offerto al  materasso; la base risulterà invece meno dura se le doghe sono più numerose e più strette, in questo caso inoltre anche se per caso se ne dovesse rompere una non verrebbe compromessa la funzionalità del sostegno, di contro però le doghe strette possono portare un peso massimo minore rispetto a quelle più larghe.

Rete ortopedica con due traverse inferiori antiaffossamento e molloni di rinforzo.Tra le basi a doghe bisogna poi distinguere tra quelle “a doghe fisse”, che sono le più comuni e sono costituite da listelli posizionati a distanze regolari in maniera da non poter essere spostati, e quelle“a doghe regolabili”, ovviamente più costose ma anche più performanti e durature, che consentono di regolare a proprio piacimento la distanza tra i singoli listelli. Quando si valuta la qualità di una rete a doghe è importante anche conoscere le caratteristiche dei materiali che la compongono: le essenze più adatte per realizzare le doghe sono indubbiamente l’abete, che nelle fasi di lavorazione deve essere stato curvato e pressato a vapore ed il faggio, che invece va impiegato in versione multistrato; assolutamente non idonee invece le doghe realizzate in truciolare, che non essendo abbastanza flessibili tendono a rompersi e danneggiarsi con estrema facilità. Bisogna poi assicurarsi che il legno sia stato verniciato con prodotti fatti con olii e cere vegetali, gli unici che garantiscono alle doghe una miglior resistenza nel tempo e che gli elementi di unione tra telaio e doghe non siano di plastica bensì di materiali con un grado di elasticità adeguata, come ad esempio il caucciù.

Bisogna infine ricordare le basi cosiddetteanatomiche ovvero quelle appositamente create per favorire ed accrescere l’effetto benefico dei materassi di tipo anatomico: si tratta essenzialmente di supporti capaci di adattarsi alle diverse forme che assume un materasso realizzato “in memory”, che si “plasma” a seconda del peso e delle dimensioni della persona che vi si corica, garantendo un sostegno ottimale e differenziato per ogni singola zona del corpo.

Immagini: www.happyflexsrl.it

Sara Raggi

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